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Sette partite in sette giornate fondamentali per il Napoli

Tutto riporta alla mente la commedia cult con Renato Pozzetto e Carlo Verdone del 1986. Nel film Alfio e Silvano, due laureati in medicina col minimo dei voti, puntavano a fare dimagrire in un tempo record ricchi pazienti sovrappeso. Nel nostro caso, gli Azzurri puntano a ingrassare il punteggio in serie A e ad incrementare il prestigio in Europa. Il mister Antonio Conte, alla vigilia della sfida di oggi alle ore 18 con il Torino, sa perfettamente di essere obbligato a rotazioni imposte dal tour de force che attende il Napoli, ma anche dagli infortunati che potrebbero rientrare o meno in campo. Buongiorno è tornato in gruppo, ha già fatto quattro allenamenti ed ha recuperato. Politano è rientrato, Rahmani sta procedendo la sua fase di recupero e, pare, che tutto stia andando bene. Anche per Lobotka c’è grande ottimismo. Tutto sta a capire che risposte darà il gruppo giocando 7 partite in 22 giorni. Il modulo per oggi, assicura Conte, è sempre un 4-3-3. Tipico con due esterni o atipico con un esterno ed un centrocampista in più. Ma quali insidie nasconde la partita con il Torino? Per l’allenatore tutti contro il Napoli hanno la voglia di fare qualcosa di straordinario. “Sicuramente sarà una partita difficile, conosco l’ambiente: vivo a Torino e quando non allenavo ero spesso a vedere le partite, è una squadra gloriosa, ha tradizione, ha un ottimo allenatore”, spiega. Sulla formazione, però, si sbilancia poco. Ma noi sappiamo che Lang e Neres finora non hanno trovato grande spazio. Noa si sta ambientando. Su Gilmour, il sostituto naturale di Lobotka, si può contare al cento per cento. In porta Milinkovic-Savic potrebbe spuntarla su Meret. Quanto alla difesa: Di Lorenzo, Beukema e Juan Jesus sarebbero sicuri. A sinistra ci sarà Spinazzola. In posizione mediana Gilmour, Anguissa, De Bruyne, McTominay e, a destra, Neres in sostituzione dell’infortunato Politano. Al centro, in attacco, Hojlund.