Un fumetto contro il racket
La storia narrata in “Massimo e i suoi operai contro il racket”, il fumetto anti estorsioni realizzato dalla Rete per la Legalità, è tanto bella quanto lontana dalla realtà, purtroppo. Un imprenditore è minacciato dai clan camorristici che pretendono il pizzo, gli operai che si schierano con lui, consapevoli che il fallimento dell’azienda significherebbe rimanere senza lavoro e raccolgono gli elementi per denunciare e far condannare gli estorsori. Normalmente a prevalere è la legittima paura di ritorsioni, ma almeno nel fumetto i protagonisti riescono a cambiare il destino delle cose. Si tratta del primo di una serie di graphic novel con l’obiettivo di raccontare storie di coraggio e legalità di imprenditori e lavoratori che hanno osato sfidare i clan. Almeno questa storia è ispirata a un episodio realmente accaduto. “Gli operai capiscono quanto sia pericoloso il ricatto mafioso, perché mette in crisi anche il loro posto di lavoro – spiega il coordinatore regionale della Rete Luigi Cuomo -. Riescono a raccogliere gli elementi per una denuncia e ad ottenere la condanna di tutti gli imputati”. Quello delle estorsioni, per il segretario della Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci, è un cancro da estirpare: “I lavoratori che difendono il loro posto, così come gli imprenditori che lottano per la legalità non possono essere lasciati soli”.