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Truffe anziani: il capo cercava nuove reclute

Dalle intercettazioni emerge che il leader della banda aveva bisogno di nuovi elementi e li ricercava tra persone giovani di ambo i sessi. In cambio si sarebbero assicurati uno stipendio mensile superiore ai 3 mila euro. Un anno di indagini, iniziate poco prima del Natale 2024, che danno oggi i loro frutti. Nel frattempo i malfattori, attivi su tutto il territorio nazionale ma con base a Napoli, hanno incassato tra contanti e preziosi oltre 300 mila euro. Le vittime, i poveri anziani, venivano agganciate con una tattica collaudata: c’è un nipote che ha fatto un incidente stradale e servono soldi per farlo uscire dal carcere. All’interno dell’organizzazioni c’erano gerarchie e ruoli specifici. Si puntava molto con i “trasfertisti”, bravi a raccogliere informazioni direttamente sul posto e a essere in prima linea per il ritiro dei soldi o degli ori di famiglia. A loro si rivolgeva il boss, chiedendo nuove forze da mettere in campo. In cambio di 600 euro a settimana, nella fase di apprendistato. 800 per i più bravi. Sempre con pagamento a sette giorni.