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Pranzo stellato per i giovani detenuti di Nisida

“L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore”, giovedì 18 dicembre, iniziativa culinaria dedicata ai giovani detenuti del carcere di Nisida. Insieme a tanti volti noti tra i volontari, da Gigi e Ross a Massimiliano Gallo e parte del cast del film “La salita”, opera prima girata a Nisida: Shalana Santana, Alfredo Cossu, Lucianna De Falco, Angela de Matteo, Diego d’Elia, Luisa Esposito, Marianna Mercurio, Giuseppe De Simone, Ludovica Ferraro, Francesco Piccirillo, insieme a Rino Pinto, produttore Fan del film e Raffaella Sparago, segretaria di produzione del film. Ancora, con Cristina Donadio, il duo musicale Mr Hyde, don Vitale Luongo, il sacerdote influencer che grazie ai social avvicina numerosi giovani alla fede e il giornalista Claudio Ciotola. A coordinare l’organizzazione del pranzo di Natale, Luisa Priore referente di Prison Fellowship Italia.  “Come Fiamme Azzurre ho spesso partecipato ad iniziative in carcere – afferma la senatrice Giusy Versace – credo che, a pochi giorni dal Giubileo dei detenuti celebrato da Papa Leone, fosse giusto promuovere questa iniziativa, per cui faccio i miei complimenti, perché aprire le porte del carcere a un pranzo natalizio solidale è un gesto di misericordia, che ricorda a tutti che la dignità umana non conosce sbarre e che la speranza può rinascere anche dietro le mura, grazie ad iniziative di volontariato di questa natura”. Un’occasione per portare speranza, ha affermato il presidente di Rinnovamento, Giuseppe Contaldo: “Saranno serviti non solo dei piatti raffinati ed eleganti ma entreremo nelle carceri per portare soprattutto un abbraccio, un sorriso, ascoltare il loro dolore, interrompere l’isolamento e vestirlo di nuova speranza. Favorendo così un dialogo e diminuendo la distanza tra il mondo fuori e il carcere”. Testimonial di questa edizione l’attore e regista Massimiliano Gallo. “Ho trascorso mesi intensi della mia vita girando proprio a Nisida la mia opera prima “La Salita” – racconta -, che ho avuto il piacere di proiettare subito dopo la presentazione al Festival di Venezia, proprio in anteprima nazionale ai ragazzi detenuti all’interno del carcere di Nisida, e lo ricordo come un momento intenso e coinvolgente. Come racconto nel film sono convinto che l’arte ha un valore salvifico all’interno di un percorso di riscatto e rinascita di questi giovani ragazzi che aggrappati alla speranza di un domani tutto da costruire possono usare più strumenti per costruire il loro domani anche attraverso l’espressione dell’arte”.