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Oncoanestesia, primo corso organizzato dal Pascale a Napoli

Obiettivo del corso, a cui hanno partecipato anestesisti provenienti da tutta Italia, è formare e perfezionare anestesisti altamente specializzati nella gestione del paziente oncologico, dalla fase preoperatoria a quella post-operatoria riducendo il rischio di complicanze ed il dolore persistente post-operatorio con conseguenti ricadute positive in termini di ripresa del paziente, ritorno più veloce alle terapie e sopravvivenza a lungo termine. Il è stato corso organizzato da Arturo Cuomo, direttore SC Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale, coadiuvato da Francesca Bifulco e Maurizio Marchesini, con il supporto organizzativo dell’Associazione Partenos. La cerimonia di chiusura, con la consegna dei diplomi a 32 anestesisti provenienti da tutta Italia, si è svolta nella sede della Scuola Superiore Meridionale, che ha patrocinato il corso. Obiettivo dello stesso è formare e perfezionare anestesisti altamente competenti nella gestione del paziente oncologico; è rivolto infatti agli anestesisti che operano in Ospedali generalisti, che si trovano sempre più frequentemente a gestire pazienti oncologici, spesso ad elevata complessità. La gestione anestesiologica del paziente oncologico richiede competenze avanzate, un approccio multidisciplinare e una profonda conoscenza delle interazioni tra malattia, trattamenti e risposta all’atto chirurgico: in quest’ottica l’anestesista ha un ruolo cruciale non solo in sala operatoria quando si effettua l’intervento chirurgico, ma durante tutta la durata del ricovero, dalla valutazione del rischio e preabilitazione secondo protocolli personalizzati, fino alla dimissione del paziente. In questo modo l’oncoanestesista si inserisce, con un ruolo attivo e talora dominante, nei protocolli finalizzati al più rapido recupero postoperatorio. “Non si tratta soltanto di “addormentare” e “risvegliare” il paziente – afferma Arturo Cuomo -, perché l’anestesista è coinvolto dalla fase preoperatoria, in cui i pazienti necessitano di un percorso di preparazione all’intervento con la valutazione dei fattori di rischio, fino alla cura del dolore post-operatorio e alla loro dimissione con il ritorno alle terapie postoperatorie”.

Modello master post-universitari

Il corso, che ricalca il modello dei master post-universitari, si è svolto da febbraio a novembre con 11 lezioni in webinar, con docenti esperti provenienti da varie realtà ospedaliere ed universitarie italiane e con 5 giorni di attività pratica e sperimentale nelle sale operatorie del Pascale. “Un corso unico, quello di Oncoanestesia promosso dal Pascale grazie all’intuizione di Arturo Cuomo – spiega Alfredo Budillon, direttore scientifico dell’Istituto -. Si tratta di un’esperienza che sicuramente ripeteremo e che peraltro rafforza e allarga anche la nostra strategica collaborazione con la Scuola Superiore Meridionale per la formazione superiore post laurea in oncologia”. Queste le considerazioni Michelino de Laurentiis, direttore S.C. Oncologia Clinica Sperimentale di Senologia del Pascale: “È con grande piacere che concludiamo oggi questo percorso formativo, che rappresenta non un evento isolato, ma una tappa significativa di un programma di collaborazione strutturata tra la Scuola Superiore Meridionale e l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale. Si tratta di una sinergia che coniuga alta formazione, ricerca avanzata e trasferimento delle conoscenze in oncologia, e che trova il suo fondamento nella Convenzione quadro per la ricerca sottoscritta tra le due istituzioni. In questo contesto, la realizzazione di questo corso dimostra quanto la cooperazione tra enti di eccellenza possa generare opportunità concrete di crescita scientifica, professionale e culturale per i nostri giovani specialisti. Per me, in qualità di Direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toracopolmonare dell’Istituto Pascale e Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Clinical and Translational Oncology della Scuola Superiore Meridionale, questo momento assume un valore particolare. È la testimonianza di come la visione comune delle nostre istituzioni fondata sull’integrazione tra pratica clinica, ricerca e formazione — stia producendo risultati tangibili e stia contribuendo alla costruzione di una nuova generazione di professionisti altamente qualificati nel campo oncologico”.