L’Ottocento di Napoli a San Martino
Dodici sale per duecento opere negli spazi espositivi della Certosa di San Martino. All’interno di questa parte dei Musei Nazionali del Vomero c’è adesso una sezione permanente dedicata all’Ottocento raccontato attraverso dipinti, arti decorative, sculture, fotografie e opere provenienti da raccolte storiche e dai depositi, dopo essere state restaurate. Ad inaugurare questo ampliamento sono stati il Massimo Osanna, direttore generale dei Musei, Luigi Gallo, direttore ad interim dei Musei Nazionali del Vomero, la co-curatrice Isabella Valente e l’assessore comunale al turismo Teresa Armato. Il costo sostenuto, 700mila euro dai finanziamenti del Pnrr. L’allestimento è stato progettato dall’architetto Fernando Giannella e si presenta come un percorso immersivo attraverso opere provenienti dalle collezioni Bonghi, Savarese, Ruffo, Ricciardi, Rotondo e Gamberini. La pittura va dai lirismi romantici di Duclère, Carelli, Smargiassi, Fergola e Vervloet alle vedute en plein air della Scuola di Posillipo fondata da Anton Sminck van Pitloo, fino all’evoluzione realistica della Scuola di Resina. Poi, c’è il realismo e il verismo della Napoli risorgimentale e le opere di Filippo Palizzi, Domenico Morelli e Antonio Mancini. Per la scultura centrale è la figura di Vincenzo Gemito.
