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La Dieta Mediterranea compie 15 anni

La Dieta Mediterranea, che ha compiuto 15 anni, è un patrimonio che può costruire salute e futuro. Lo dice il rapporto della commissione Eat-Lancet 2025, composta da 70 esperti di 35 Paesi. È molto contento di festeggiare Vito Amendolara, presidente dell’Osservatorio Dieta Mediterranea. Era il 16 novembre 2010, quando arrivò il riconoscimento UNESCO che la iscrisse nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, riconoscendola come un modello universale capace di unire salute, cultura, ambiente e convivialità. “Da quel giorno molto è cambiato – spiega Amendolara -, il mondo corre più veloce, le abitudini alimentari si sono globalizzate e il consumo di cibi ultraprocessati è cresciuto esponenzialmente, incrementando il rischio di obesità infantile del 30/60% e riducendo la qualità nutrizionale”. Eppure, proprio in questo scenario, la Dieta Mediterranea appare più attuale. Amendolara ricorda che essa è ricca di alimenti vegetali come cereali integrali, frutta e verdura, legumi, frutta a guscio; prevede consumo di pesce e di carne bianca preferita a quella rossa, e le uova, il latte e l’olio extravergine di oliva completano una gamma di prodotti necessari a mantenere l’equilibrio nutrizionale.