Nella “Medellín napoletana” la droga e le armi dei narcos
Un grosso quantitativo di stupefacente, ben 47 chili di marijuana già confezionata, è stato sequestrato durante un blitz sui Monti Lattari. Insieme a armi, munizioni e polvere da sparo. Agli degli spettatori, l’operazione dei carabinieri è apparsa proprio come quelle delle cronache colombiane, con militari che avanzavano in fila nella boscaglia, guidati dall’alto dagli elicotteri. È stato l’odore forte e pungente a guidare direttamente nel luogo del ritrovamento gli investigatori nel corso dell’operazione battezzata “Continuum Bellum”, per il contrasto alla coltivazione di droga. Sono occorsi mesi di perlustrazioni tra valli, dirupi e crateri che disegnano la geografia dei boschi tra Gragnano, Lettere e Casola di Napoli. La zona è particolarmente ambita dai coltivatori e dai trafficanti perché ideale per far crescere rigogliose le piante di cannabis indica. Un paradiso climatico per esposizione al sole, abbondanza d’acqua e terreni vulcanici ricchi di minerali che creano un terreno fertilissimo. Il bilancio dell’operazione, condotta dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia con il supporto degli squadroni eliportati “Calabria” e “Sicilia” e del 7° nucleo elicotteri di Pontecagnano, è di 1600 piante campionate e distrutte. Avrebbero fruttato più di mezzo milione di euro.
