Venticinque anni di cultura d’impresa, tradizione e innovazione
I Centenari, l’Associazione delle Aziende Storiche Familiari Italiane, raggiunge il prestigioso traguardo dei 25 anni, grazie a una base associativa che incarna pienamente la missione originaria: promuovere e valorizzare le esperienze culturali, ancor prima che economiche, delle famiglie che da almeno cento anni guidano con continuità la propria azienda, contribuendo nel contempo allo sviluppo dei territori in cui operano. “Il successo de I Centenari – ha dichiarato il presidente Ugo Cilento – risiede soprattutto nella straordinaria determinazione dei nostri associati: la stessa energia che ha consentito alle loro aziende di affrontare e superare crisi economiche, guerre e le sfide imposte dal mutare dei tempi. È anche per questo che, nel corso degli anni, entrare a far parte de I Centenari è divenuto motivo di autentico orgoglio e prestigio per quegli imprenditori che hanno saputo superare il rigoroso vaglio previsto dallo statuto. Il segreto della longevità aziendale dei nostri soci si fonda sulla regola delle tre P: Passaggio generazionale, Passione e Pianificazione. Ma è la passione, ereditata dagli antenati, il vero motore che consente alle nuove generazioni di proseguire l’attività di famiglia con eccellenza e successo”. Storie da raccontare e da portare avanti con entusiasmo, quello che ha anima la conviviale promossa per l’occasione nei saloni del Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli, dove sono confluiti i rappresentanti delle oltre sessanta aziende da tutta Italia ammesse dal Consiglio Direttivo dopo un faticoso processo di verifica dei requisiti prescritti.
Il sostegno della BCC di Napoli
Questo incontro è stato reso possibile anche grazie al prezioso supporto della BCC di Napoli, nella persona del suo presidente, Amedeo Manzo, che ancora una volta – come già in passato – ha voluto testimoniare la vicinanza dell’Istituto di credito alle aziende campane e italiane aderenti all’Associazione. La serata ha così rappresentato un momento significativo e di grande valore nella vita associativa de I Centenari. Recentemente, I Centenari hanno avviato la creazione di una nuova sezione dedicata alla Next Generation, il cui delegato è attualmente al vaglio del Consiglio Direttivo. Parallelamente, sono già in programma numerose iniziative, tra cui il Premio Efesto, che nel 2026 tornerà rinnovato nella formula e aperto a tutte le imprese italiane che si siano distinte negli anni per la ricerca storica e il recupero delle tradizioni, la creatività e l’innovazione, nonché per la capacità di internazionalizzare i propri mercati. Nel corso della serata alcuni soci hanno voluto poi partecipare a loro volta alle celebrazioni con delle selezioni delle loro produzioni, messe a disposizione dell’associazione e dei suoi soci per l’evento: Vincenzo Setaro (Pastificio F.lli Setaro dal 1910), Andrea D’Ambra (Casa D’Ambra dal 1888) ed Andrea Petrone (Antica Distilleria Petrone dal 1856). Quella dei primi 25 anni di vita è stata quindi anche l’occasione giusta, per comunicare le evoluzioni future di un’associazione che punta sempre ad innovarsi, proprio come le aziende che rappresenta: “Siamo lieti di annunciare la costituzione del Board of Advisors, un organo consultivo che affiancherà la nostra organizzazione nel percorso di crescita e sviluppo – ha dichiarato infatti il direttore de I Centenari Biagio Orlando – Il Board sarà composto da sette membri ed avrà come presidente Antonio Calabrò, nostro presidente onorario. Obiettivi del Board saranno: offrire competenze e visioni strategiche a supporto delle attività dell’Associazione; promuovere il dialogo tra cultura ed economia come motore di sviluppo; rafforzare il radicamento sul territorio, valorizzando le diverse realtà locali; offrire una prospettiva indipendente e qualificata per orientare le scelte future” . L’ufficializzazione del Board è prevista entro gennaio 2026 ed il Consiglio Consultivo sarà formato da personalità di rilievo nel mondo della cultura e dell’economia, accuratamente selezionate per garantire un’equa distribuzione territoriale a livello nazionale. “Insistere sul valore della propria storia, per un’impresa, è un legittimo, positivo atto di orgoglio, testimonia la soddisfazione per la solidità delle proprie radici e per la crescita nel corso del tempo”, ha commentato il presidente onorario de I Centenari Antonio Calabrò – “I documenti degli archivi storici, i prodotti messi in mostra nei musei aziendali, i racconti delle persone che hanno animato l’intraprendenza e il lavoro, gli ambienti produttivi salvaguardati e ricostruiti sono parti essenziali di un capitale culturale che riguarda non solo l’impresa protagonista ma, più in generale, il capitale sociale del territorio in cui l’impresa stessa vive. La sfida che le imprese storiche si trovano ad affrontare non riguarda però soltanto la salvaguardia della memoria, ma investe la responsabilità della sua valorizzazione, con lo sguardo rivolto al futuro. La consapevolezza di un’identità produttiva aperta, inclusiva, plurale, è infatti uno strumento essenziale di sviluppo, un asset di competitività su mercati sempre più esigenti e selettivi. Un fattore di innovazione. E un patrimonio da trasmettere alle nuove generazioni. “Essere stati è una condizione per essere”, ci ha insegnato un grande storico, Fernando Braudel. La nostra responsabilità, di donne e uomini d’impresa, è fare crescere il patrimonio storico ed essere un sempre più efficace lievito di crescita, economica, culturale e sociale”.