Il Personaggio della settimana
topolino
Quando nacque Topolino, conosciuto in patria come Mickey Mouse, il 16 gennaio 1928, Walt Disney non poteva immaginare che stava dando vita a un’icona senza tempo. Non a caso, per aver creato Topolino, gli fu conferito nel 1932 un Premio Oscar onorario. Nei fumetti il personaggio debuttò nel 1930, con la storia “Topolino nell’isola misteriosa”. In Italia, negli anni ’60, si facevano tirature da record e pochi bambini giravano senza la tessera delle Giovani Marmotte in tasca.

Un’altra cosa che il “papà” di Topolino, e nessuno di noi per inciso mai, poteva immaginare era che un giorno l’astuto roditore potesse parlare in Napoletano. Ebbene, anche questo muro è crollato. Lo si deve a un accordo tra il settimanale Topolino e l’Università degli studi di Napoli Federico II, in occasione della Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali. Il numero in uscita il 15 gennaio 2025, infatti, ha proposto una storia tradotta in quattro lingue locali. Oltre al Napoletano, il Catanese, il Fiorentino e il Milanese.
La storia, dal titolo “Zio Paperone e il PDP 6000” è stata sceneggiata da Niccolò Testi e disegnata da Alessandro Perina. Zio Paperone, tanto per cambiare, è alle prese con la difesa a oltranza dall’ennesimo piano della Banda Bassotti dei dobloni conservati nel deposito. In suo aiuto il fido inventore Archimede Pitagorico che gli fornisce un sofisticato sistema di difesa basato sull’intelligenza artificiale.
La traduzione in Napoletano è stata affidata a Giovanni Abete, docente di Linguistica generale presso l’ateneo federiciano, che in qualità di fonetista e dialettologo si occupa di documentazione e analisi dei dialetti campani. “Sono felice di aver dato il mio contributo a questa iniziativa di valorizzazione dei dialetti italiani”, ha detto il docente Unina.